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venerdì 2 luglio 2010

On air per quello che sei...


Quello che si prova quando si accende la luce rossa non si può capire se non lo si prova. L'immagine che hai come speaker è di molti volti che ti stanno aspettando e ti stanno ascoltando e tu gli devi dire qualcosa che, non serva solo per passare il tempo e per finire il primo step prima della pubbilcità.

Come per gli aerei, così per un programma radiofonico, il momento più difficile è il decollo/partenza programma e l'atterraggio/chiusura del programma. In mezzo a ciò ci puoi mettere quello che sei oppure quello che vuoi apparire, ma il risultato non è lo stesso, chiaramente.

Sei convinto che la gente stia la ad ascoltare le tue parole o i tuoi pensieri; ti convinci poi, che è la musica che suoni che interessa e quindi puoi anche essere quello che non sei, tanto non se ne accorgerebbe nessuno.

Si spegne la luce dell' "On air" e te ne vai a casa stanco come se avessi fatto tre ore di pesi in palestra. Pensi che in fondo quello che hai detto non sia interessato a nessuno e ti consoli per la selezione musicale che hai scelto; può andare bene anche così, credi o ti illudi che vada bene comunque, poi accendi il pc, scarichi la posta e ti trovi un paio di mail che ti fanno un commento a ciò che hai detto in trasmissione.


Bene o male anche se una sola persona ti sta ascoltando è un grande successo, ed allora conviene essere quello che si è davanti ad un microfono e non fingere di essere.
joe silente